Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

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venerdì 15 aprile 2016

Aggiornamenti meridionali



Meridione e Comunità ebraiche un cantiere aperto di iniziative
Da Moked 14 aprile 2016)
 Progetto Meridione è il nome con cui, nell’ambito dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, si fa comunemente riferimento alle moltissime attività volte a sostenere e valorizzare la rinascita delle Comunità ebraiche del Sud Italia.
E di questo si è parlato nella riunione tenutasi a Roma, che ha portato al Centro Bibliografico i rappresentanti di Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e della comunità di San Nicandro per una intensa giornata di lavoro insieme a rav Roberto Della Rocca e Gadi Piperno - coordinatore del progetto - e rav Pierpaolo Pinhas Punturello per Shavei Italia, e con il direttore dell’area Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione Guido Vitale.
L’ebraismo nel Meridione, è una realtà viva e molto vivace, che raccoglie singoli e gruppi dalle caratteristiche anche molto differenti tra loro, unite però dall’obiettivo condiviso di crescita e dalla fatica quotidiana dovuta all’esiguità numerica e alla distanza geografica fra i vari nuclei, che rende complessa, oltre che dispendiosa, l’organizzazione di attività comuni.
Dopo gli interventi dei singoli delegati delle diverse realtà, che hanno aggiornato i presenti sugli sviluppi seguiti alla riunione del gruppo di lavoro tenutasi lo scorso anno, nel pomeriggio si è parlato di tre punti che necessitano una strategia comune e concordata con l’Unione, ossia i servizi religiosi e cultuali, la partecipazione agli eventi nazionali assieme all’organizzazione dei futuri appuntamenti del Progetto Meridione e le relazioni istituzionali e comunicazione.
Su quest’ultimo punto, in particolare, in seguito alla relazione di Vitale, che in mattinata aveva indicato come prioritarie la presa di coscienza della rilevanza delle comunità ebraiche del Sud per la società tutta, sono stati dibattuti i punti proposti per lo sviluppo del nuovo progetto per le pubbliche relazioni e informazione rivolto specificamente all’area.
Dal rivendicare con forza la titolarità della rappresentanza di un ebraismo che vanta tradizioni millenarie al riconoscimento del sempre più evidente interesse della società nei confronti di comunità che sono state ignorate per troppo tempo all’importanza anche strategica di una crescita che è riconquista di qualcosa che è parte di diritto della minoranza ebraica italiana, tutto porta alla necessità di sostenere e valorizzare una ricchezza sproporzionata rispetto all’esiguità delle sue dimensioni.
Farsi forza dei propri valori, della cultura e delle tradizioni che mai si sono perse, affrontare anche grazie agli strumenti tecnologici messi a disposizione dall’UCEI le difficoltà legate all’essere fisicamente presenti ai corsi e alle lezioni, trovare soluzione alla difficoltà di approvvigionamento di cibo casher, tutti argomenti che sono stati affrontati in una discussione comune, vivace, che ha mostrato con grande evidenza la volontà forte e condivisa di procedere uniti.
E lo dimostrano i tanti progetti in cantiere: l’organizzazione di uno shabbat speciale a breve e di altri in tempi più lunghi, attività con le Università, incontri che portino in Meridione anche chi vive all’estremo opposto d’Italia, per arrivare fino a una replica autunnale del Moked, con una iniziativa nazionale capace di dare ulteriore impulso a una realtà che, davvero, non è solo più un sogno.
a.t. twitter @atrevesmoked
 
Il Sud e il laboratorio ebraico, al lavoro per i nuovi progetti
Da Moked 13 aprile 2016
È un confronto vibrante e appassionato, quello che da questa mattina al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane riunisce i rappresentanti di quell’ebraismo che nel Meridione d’Italia sta avendo negli ultimi anni una rinascita sempre più forte.
Dopo il saluto del presidente UCEI Renzo Gattegna, sono stati il rav Roberto Della Rocca e Gadi Piperno, Coordinatore del progetto Meridione, a fare il punto della situazione per poi aggiornare i presenti sulle diverse novità che andranno ad aggiungersi alle tante attività che da anni vanno moltiplicandosi sul territorio.
È la comunità ebraica di Napoli, rappresentata da Lidia Shapirer, attuale presidente e dal suo predecessore Pier Luigi Campagnano, ad avere l’onore e l’onere di rappresentare le molteplici istanze dei diversi gruppi ebraici presenti su un territorio che si configura come il più vasto d’Italia afferente a una singola comunità.
Un contesto variegato e non sempre semplice, portatore di una enorme ricchezza che ha bisogno di riappropriarsi della propria storia, come ha ricordato nella sua relazione sul nuovo progetto per l’informazione destinato al Meridione Guido Vitale, direttore dell’area Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione.
Complessità che possono e devono diventare punti di forza in un contesto in cui è fortissimo l’interesse nei confronti della presenza ebraica e sempre più forte è la richiesta di creare occasioni di conoscenza, incontro e anche di formazione.
È stato poi rav Pierpaolo Pinhas Punturello, rappresentante di Shavei Israel, a rileggere in chiave moderna il viaggio fatto in Sud Italia (e non solo) da Benjamin de Tudela nel XII secolo, riuscendo così a dare a tutti i presenti - responsabili dei tanti aspetti del progetto meridione - il senso chiaro e vivido della situazione attuale, con le sue diversità e con la sua grande ricchezza.
A seguire, prima della discussione sulle tre macroaree su cui ci concentrerà il lavoro del pomeriggio - ossia i servizi religiosi e cultuali, la partecipazione agli eventi nazionali e del Progetto Meridione UCEI e le relazioni istituzionali e comunicazione - protagonisti sono stati i delegati di San Nicandro, Grazia Gualano, Calabria, Roque Pugliese, Mimmo Pagliara per la Puglia e Luciana Pepi per la Sicilia.
Posizioni differenti e uno scambio a volte vivace ma sempre improntato alla volontà lavorare insieme per raccogliere e far crescere al meglio una minoranza piccolissima nei numeri ma grande e forte per cultura, storia e tradizioni millenarie.
a.t. twitter @atrevesmoked