Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

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mercoledì 31 ottobre 2012

Moda calabrese a Tel Aviv


In occasione dell'inaugurazione della quinta edizione del “A Year of Fashion at Beit Ha'ir”, il 29 ottobre alle ore 20.30, nella suggestiva cornice del Museo Beit Ha'ir della città di Tel Aviv-Giaffa, verrà presentata la mostra
“CANGIARI ManoAmano
Fashion. Environment. Society” .

ManoAmano” racconta la moda come strumento di riscatto e valorizzazione delle sapienti tradizioni artigiane italiane, moda che diventa ponte di congiunzione tra le diverse culture.
Stile ed etica si sviluppano in parallelo e si concretizzano nei preziosi capi della griffe, frutto di un lavoro paziente e manuale di una “comunità produttiva” indissolubilmente legata al proprio territorio. CANGIARI nasce infatti dal Gruppo Cooperativo GOEL, una rete di imprese sociali che si impegnano per lo sviluppo sostenibile del proprio territorio.
CANGIARI è tessuti al telaio a mano: la mostra ne esplora le radici culturali grecaniche e bizantine, racconta l'intero processo produttivo, dalle materie prime - come i filati di ginestra d'Aspromonte e la seta vegana (prodotta senza la soppressione del baco) - fino ai tessuti artigianali degli antichi telai calabresi. Verrà proposto ai visitatori un excursus della filosofia stilistica e concettuale alla base del brand, gli strumenti della tessitura a mano e, infine, i capi più rappresentativi delle varie collezioni.
La sfilata dei capi CANGIARI coronerà la seconda parte della serata.
La moda come strumento di cambiamento sociale è anche alla base dei progetti di altre realtà israeliane presenti alla “A Year of Fashion at Beit Hair” come Achoti, Turning the Tanbles, Kuchinate e delle opere tridimensionali e multimediali degli artisti Anat Martkovich, Gil Yefman, Boaz Aharonovitch, Ophir Toubul, Avi Milgrom.
“CANGIARI ManoAmano” è un progetto voluto e organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv e dal fashion brand etico CANGIARI.
“A Year of Fashion at Beit Hair”, nasce dalla collaborazione del Beit Ha'ir, la Municipalità di Tel Aviv-Yafo, l'Ambasciata d'Italia in Israele, l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv.

Moda: la griffe etica 'Cangiari'sbarca a Tel Aviv

Moda come strumento di promozione sociale

 (Di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - Tel Aviv, 30 ottobre - La moda - e non solo - come ''strumento di promozione sociale'': ci crede fermamente 'Cangiari', marchio stilistico calabrese, fondato sotto il tutorato di Santo Versace, che ieri a Tel Aviv ha presentato 'ManoAMano', mostra sospesa tra moda, ambiente e societa', in uno dei luoghi piu' belli della citta' israeliana, ovvero il vecchio municipio in piazza Bialik, ora museo 'Beit Ha'ir. 'Cangiari' (che in dialetto calabrese vuol dire 'cambiare') appartiene al Gruppo cooperativo Goel a capo di numerose imprese sociali della Calabria e opera per l'inserimento nel mondo del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne. Organizzata dall'Istituto italiano di cultura di Tel Aviv, diretto da Carmela Callea, dall'Ambasciata italiana in Israele e dal 'Beit Ha'ir' con a capo Ayelet Bitan Shlonsky, la rassegna ha presentato la maniera di lavorare di 'Cangiari' che utilizza materiali locali come il filo e la seta nella produzione di tessuti elaborati al telaio a mano da artigiane, secondo la tradizione calabrese che affonda le proprie radici nell'antichita' greca e bizantina. E i risultati non hanno tradito le attese: modelli di design contemporaneo di alta qualita', dai tessuti (in parte 'cru' e in parte no) con colori a contrasto di raffinate tonalita'. Un 'taglio' modernissimo che a Tel Aviv - citta' in tutto e per tutto segnata dallo 'Start Up' - hanno riscosso un notevole successo. Del resto Cangiari ha una solida esperienza come si e' visto nelle ultime edizioni della Moda Italiana di Milano.
In apertura di manifestazione, Vincenzo Linarello, presidente di Goel (nome tra l'altro tratto dal biblico Libro di Ruth) ha sottolineato che la maison e' la prima ''griffe etica'' nel segmento moda. Obiettivo del Gruppo Cooperativo - ha aggiunto -''e' quello di aiutare la gente a liberarsi di tutto cio' che nega la dignita' di uomini e di cittadini in una regione che ha molti problemi di questo tipo. E Goel - ha spiegato - non lo fa con le parole ma con fatti imprenditoriali che non hanno fini di lucro''.
Anche l'ambasciatore italiano in Israele Francesco Maria Talo' ha evidenziato che l'evento di Tel Aviv ''rappresenta un'immagine straordinaria dell'Italia e della regione Calabria.
'Cangiari', come dice la parola, e' sinonimo di cambiamento, di riscatto di una terra molto bella che vuole risolvere i suoi problemi. 'Etico' - ha concluso invitando a visitare la Calabria - non solo e' bello ma anche conveniente''.
''Questa - ha spiegato Callea - e' una mostra che ha come scopo la promozione del dialogo e punta all'inserimento delle donne e dei giovani nel mondo del lavoro''. Non a caso all'iniziativa hanno partecipato alcune organizzazioni sociali israeliane, tra cui 'Achoti'' (Sorella), piu' impegnate in questo settore, nonche' tre giovani designer come Anat Martkovich, Gil Yefman, Boaz Aharonovitch e l'artista Avi Milgron.
E per restare in tema di Calabria, domani lo chef Luigi Quintieri presentera' le sue specialita' gastronomiche all'Hilton di Tel Aviv dove restera' tutto il mese di novembre.

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