Calabria judaica - Sud ebraico

Calabria judaica ~ Sud ebraico
Storia, cultura e attualità ebraiche in Calabria
con uno sguardo al futuro e a tutto il Meridione

Secondo una leggenda, che attesta l'antica frequentazione orientale della nostra regione, Reggio fu fondata da Aschenez, pronipote di Noé.
La sinagoga del IV secolo, ricca di mosaici, di Bova Marina, è la più antica in Occidente dopo quella di Ostia Antica; a Reggio fu stampata la prima opera in ebraico con indicazione di data, il commento di Rashì alla Torah; Chayim Vital haQalavrezì, il calabrese, fu grande studioso di kabbalah, noto anche con l'acronimo Rachu.
Nel Medioevo moltissimi furono gli ebrei che si stabilirono in Calabria, aumentando fino alla cacciata all'inizio del XVI secolo; tornarono per pochi anni, richiamati dagli abitanti oppressi dai banchieri cristiani, ma furono definitivamente cacciati nel 1541, evento che non fu estraneo alla decadenza economica della Calabria, in particolare nel settore legato alla lavorazione della seta.
Dopo l’espulsione definitiva, gli ebrei (ufficialmente) sparirono, e tornarono temporaneamente nella triste circostanza dell’internamento a Ferramonti; oggi non vi sono che isolate presenze, ma d'estate la Riviera dei Cedri si riempie di rabbini che vengono a raccogliere i frutti per la celebrazione di Sukkot (la festa delle Capanne).
Questo blog è dedito in primo luogo allo studio della storia e della cultura ebraica in Calabria; a
ttraverso questo studio vuole concorrere, nei suoi limiti, alla rinascita dell'ebraismo calabrese; solidale con l'unica democrazia del Medio Oriente si propone come ponte di conoscenza e amicizia tra la nostra terra e Israele.

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venerdì 7 maggio 2010

La Platea di Sinopoli

In questi giorni ho citato più volte la Platea di Sinopoli, curata da Pietro De Leo, edita da Rubbettino, che si riferisce all'età angioina, tra XIII e XIV secolo. Oltre alla novità portata dalla "scoperta" di una comunità ebraica a Placanica ed alla citazione (non una novità, ma una conferma) dell'ebreo "Marinus" e di suo fratello a Grotteria, ho rilevato altre presenze ebraiche, qualcuna certa e altre probabili. Ce ne possono essere anche altre, ma non è facile leggersi tutto un volume in latino, e qualche altra citazione può essermi sfuggita.

Dopo le pertinenze del feudo Calvello a Gerace e Condoianni (attualmente in comune di Sant'Ilario dello Jonio) e prima di quelle di Solano (probabilmente tra Bagnara e Scilla) ed altre località che non so identificare, parla di "Iura excadencie de Crisilio incensualium" e, tra altri, cita un "Marzucca iudeus pro censuali domus unius tarenos duos"; purtroppo la mia impreparazione non mi permette di tradurre correttamente queste espressioni, e soprattutto non riesco a collocare geograficamente il luogo di cui si parla, anche se credo possa collocarsi nell'area di Condoianni, dove presenze ebraiche saranno accertate almeno per l'inizio del XVI secolo.

Più avanti, sotto la voce Incensualia data per dominum contem de bonis eius in tenimento Calanne, Regii et flomarie Muri [ca. 1330], dopo due proprietà in Falanga "in flomaria Mesimeri" (luogo che non conosco, ma che immagino nell'area di Reggio, dove esiste una Santa Caterina in Mesimeri), si legge "Chiccus de Gaieta pro domo una que fuit Libi iudei tarenos duos", prosegue parlando di una proprietà in Catona, una a Fiumara (all'epoca detta di Muro), una "in loco dicto Alexi prope terras hospitalis Sancti Iohannis", Alexi è possibile che sia Sant'Alessio d'Aspromonte, dove sembrerebbe attestata anche una proprietà dell'Ordine ospedaliero di San Giovanni, cioè dei Cavalieri di Malta; non so se anche questo è un dato inedito.
Per la proprietà che fu dell'ebreo Libi (Livio? Libico? Levi?) non è indicato dove si trovi, ma credo si tratti dell'area immediatamente a nord di Reggio.

Di altri personaggi non è detto che siano ebrei, ma i loro nomi mi inducono a sospettarlo, anche se bisognerebbe approfondire meglio l'argomento per averne la certezza.

Ebreo potrebbe essere il "Magister Vitalis Mardyacus" che, con i fratelli, possiede una vigna nel territorio di Santa Cristina d'Aspromonte; Vitale era un nome (ed un cognome) molto diffuso tra gli ebrei calabresi e non solo, e Mardiaco potrebbe essere, come il precedente Marzucca, una variante di Mardocheo; nella stessa area è spesso citato il cognome Berzevi: Zevi è tipico cognome ebraico italiano, e, curiosamente, in Israele esiste una località che ha praticamente lo stesso suono, Be'er Zev, letteralmente "Pozzo del cervo"; potrebbero essere indizi di una presenza ebraica a Santa Cristina, di cui finora non avevo notizia.

Invece è ben attestata la presenza ebraica a Seminara, dove la Platea ci dà un "Magister Abram" e un "Barthucius Abraam"; anche di questi non è specificato che siano ebrei ma credo possiamo ragionevolmente pensarlo.

Infine, nell'elenco di "Censualia terre Synopolis" (anche a Sinopoli abbiamo attestazioni più tarde ma certe di presenze ebraiche), sono citati i "Filii Sem Laczari de Condoleo": sia Sem che Lazzaro mi sembrano nomi ebraici, e ritengo questo Sem ebreo, sebbene nel testo non venga indicato come tale.

Ci sono poi altri nomi e/o cognomi che potrebbero far pensare ad una origine ebraica, ma sono indicazioni più vaghe di queste che ho esposto.

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